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L'India del Nord di Amrita Sher-Gil

Aggiornamento: 15 ott

Amrita Sher-Gil (1913-1941)


Si dice spesso che il vero valore di una vita non si misuri nella quantità di giorni vissuti, ma in come quei giorni vengono vissuti. Nessuno rappresenta meglio questa idea di Amrita Sher-Gil.

Nata a Budapest il 30 gennaio 1913, da un aristocratico sikh e una cantante d’opera ungherese, Amrita visse solo 28 anni, ma lasciò un’impronta indelebile nell’arte indiana e internazionale.


In un’epoca in cui alle donne era negato l’accesso ai più alti riconoscimenti artistici, lei infranse ogni barriera, conquistando il rispetto dell’Occidente e portando l’India sulla mappa globale dell’arte.

Le sue opere hanno ispirato generazioni di artisti, da Sayed Haider Raza a Arpita Singh, e la sua rappresentazione della condizione femminile ha fatto di lei un simbolo per le donne, sia in India che all’estero.

Il governo indiano ha riconosciuto la sua importanza dichiarando i suoi dipinti Tesori Nazionali.


Le sue opere sono così cruciali per la cultura del paese che, quando vengono vendute in India, è imposto per legge che non possano lasciare il territorio nazionale. Ad oggi, meno di dieci sue opere sono state vendute all’estero.


Amrita Sher-Gil con i pennelli in mano

Un'artista nata per esserlo

Amrita iniziò a dipingere già a otto anni, dimostrando fin da piccola un talento straordinario. A dieci anni si trasferì in Italia con la madre, Marie, dove fu ammessa alla celebre scuola d’arte Santa Annunziata di Firenze.

sedici anni si perfezionò sotto la guida di Pierre Vaillent e Lucien Simon alla Grande Chaumière, ricevendo poi una formazione formale alla École des Beaux-Arts di Parigi.

Durante il suo soggiorno parigino fu fortemente influenzata da artisti come Paul Cézanne e Paul Gauguin. Tuttavia, a vent’anni, l’interesse per la cultura europea iniziò a diminuire.


Cresciuta in un ambiente colto e privilegiato, non aveva ancora conosciuto l’India reale. Tutto cambiò nel 1937, quando intraprese un viaggio nel sud del Paese.

Rimase profondamente colpita dalle condizioni di vita dei villaggi, dalle difficoltà delle persone più umili.

Quell’esperienza trasformò la sua pittura, portandola a realizzare alcune delle sue opere più celebri, come: Brahmacharis, Bride’s Toilet e South Indian Villagers Going to Market

“L’Europa appartiene a Picasso, Matisse, Braque e molti altri. L’India appartiene solo a me.”— Amrita Sher-Gil

Dipingeva le donne dell’India come nessuno aveva mai fatto

Viaggiando per il Paese con una sensibilità rara anche per un’artista, Amrita si trovò a fare i conti con la sua identità: quella di una donna privilegiata, ma pur sempre indiana, in una società che relegava le donne a ruoli passivi.

Spesso definita la Frida Kahlo dell’India, aveva la straordinaria capacità di raccontare il silenzio, la solitudine e il desiderio delle donne attraverso una tecnica raffinata e intensa.


Dipingeva le donne nel loro quotidiano: al mercato, in casa, da sole o in compagnia. Le sue figure non erano idealizzate o obbedienti; erano vissuteinteriorireali. Le sue tele diventavano così un contro-narrativa, una forma di resistenza dolce ma profonda contro le rappresentazioni stereotipate.

Come scrive Teriro Mzezwa nel necrologio Overlooked No More sul New York Times:

“Il malinconico dipinto Three Girls, ad esempio, mostra tre donne con espressioni passive. I loro volti marrone scuro, solenni, contrastano con i rossi, verdi e ambra vibranti dei loro abiti. L’atmosfera è di desolazione, come se stessero aspettando qualcosa che temono non arriverà mai.”

Un'eredità viva, nonostante una vita breve

Amrita Sher-Gil non fu solo una pittrice straordinaria: fu una donna che visse pienamente, artisticamente e umanamente, in un’epoca che chiedeva alle donne di stare in silenzio.


In soli 28 anni, riuscì a:

  • Rivendicare l’India come spazio artistico

  • Raccontare la condizione femminile in modo mai visto prima

  • Unire le tecniche occidentali all’anima indiana

Amrita si ammalò e morì a Lahore (Pakistan) nel 1941, ad appena 28 anni.

La sua pittura è però viva ancora oggi, nelle gallerie, nei libri, ma soprattutto negli occhi delle donne che si riconoscono nei suoi sguardi silenziosi.


Per scoprire di più su Amrita Sher-Gil: National Gallery of Modern Art, New Delhi

Una tappa obbligata per chi vuole conoscere l’arte moderna indiana. Alcune delle opere più celebri di Amrita Sher-Gil sono custodite qui.


Mentre viaggi nel nord dell'India...

  • Visita Shimla, dove Amrita trascorse parte dell’infanzia

  • Passeggia nelle sale della Lahore Museum, dove si trova parte del suo lavoro

  • Scopri la multiculturalità di Delhi, dove l’arte, come lei, è sempre in trasformazione


    Amrita Sher-Gil con sari in testa, in posa per una fotografia


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