Il Maharashtra di Savitribai Phule
- IndiaResponsabile

- 13 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 15 ott
Savitribai Phule (1831-1897)
Cosa si può dire di una donna a cui è stato attribuito il titolo di “Krantijyoti”, ovvero “la lampada della rivoluzione”? Se mai c’è stata una fiamma capace di illuminare un futuro migliore per chi è stato a lungo escluso o frainteso, quella è stata Savitribai Phule.
Insegnante, riformatrice, poetessa: Savitribai fu una delle prime donne maestre dell’India e dedicò tutta la sua vita alla lotta per i diritti delle donne e per l’educazione dei più emarginati. Non si lasciò mai intimidire dalle rigide norme sociali che volevano ridurla al silenzio, ma trasformò i suoi ideali in azioni concrete, lasciando un’eredità che ancora oggi continua a ispirare.

Origini umili, visione straordinaria
Savitribai nacque nel 1830 nel villaggio di Naigaon, poco fuori Pune, in una famiglia che all’epoca era considerata di “bassa casta”. Fin da piccola dovette affrontare discriminazioni e pregiudizi, esperienze che probabilmente alimentarono il suo forte desiderio di istruirsi e cambiare il sistema.
Non sappiamo molto della sua infanzia, ma a soli 9 anni venne data in sposa a Jyotirao Phule. Per sua fortuna, Jyotirao era anch’egli un pensatore rivoluzionario, e quando si accorse del desiderio di apprendere della giovane Savitribai, iniziò lui stesso a istruirla a casa, insieme alla cugina Sagunabai Shirsagar, mentre continuava a lavorare nei campi.
Savitribai si appassionò presto all’insegnamento e si formò presso l’Istituto di Ms Farar ad Ahmednagar, una delle poche scuole dell’epoca accessibili anche a chi non apparteneva alle caste alte.
In un’India in cui l’istruzione pubblica era ancora un sogno lontano e le scuole missionarie “aperte a tutti” erano rarissime, il gesto di Savitribai e Jyotirao fu rivoluzionario.
Nel 1848, a soli 17 anni, insieme a Jyotirao (21 anni), fondò la prima scuola per ragazze in India gestita da cittadini indiani. Alla fine del 1851, i due coniugi dirigevano tre scuole femminili a Pune.
Per mantenere vivo l’interesse delle studentesse e delle loro famiglie, Savitribai sviluppò metodi didattici alternativi, differenti da quelli rigidi imposti dal governo. In questo modo, l’istruzione diventava accessibile, inclusiva e trasformativa.
Una poetessa inaspettata
Un’opera in stile Madhubani dell’artista Malvika Raj (Delhi), intitolata "Mai", celebra la vita di Savitribai Phule.
Oltre a essere un’educatrice, Savitribai fu anche una delle prime poetesse pubblicate dell’India moderna. La sua raccolta “Kavya Phule” vide la luce nel 1854, seguita da “Bavan Kashi Subodh Ratnakar” nel 1892.
Tra le sue poesie più celebri, “Go, Get Education” è un vero e proprio manifesto rivoluzionario, in cui esorta gli oppressi a liberarsi attraverso la conoscenza. Per Savitribai, l’educazione era la chiave per la libertà.
Scriveva spesso dell’importanza di studiare l’inglese, in quanto lingua che avrebbe potuto aprire nuove opportunità a donne e uomini appartenenti alle classi e caste marginalizzate.
“Lavora, raccogli saggezza e ricchezze,Tutto si perde senza conoscenza.Senza saggezza, diventiamo animali. Non restare più inattivo: vai, istruisciti.”— Da “Go, Get Education” di Savitribai Phule
Con parole semplici e potenti, Savitribai toccava il cuore della gente, incoraggiandola a lottare per i propri diritti.
Un’eredità che continua a vivere
Oggi, Savitribai Phule è un simbolo vivente, in particolare per le donne provenienti da classi e comunità storicamente emarginate.
Il Governo del Maharashtra ha istituito un premio a suo nome, e nel 2015, l’Università di Pune è stata rinominata in suo onore, diventando la Savitribai Phule Pune University.
Il 10 marzo 1998, le Poste Indiane le hanno dedicato un francobollo commemorativo, e nel 2017, in occasione del suo 168° compleanno, persino Google le ha dedicato un doodle sulla homepage.
Il suo volto, le sue parole e le sue azioni continuano a ispirare generazioni, in India e nel mondo.
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