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La Jodhpur dei Bishnoi

Aggiornamento: 15 ott

Nel cuore del Thar, tra le sabbie dorate del Rajasthan, ci sono macchie di verde che sembrano miracoli.

In un paesaggio che racconta siccità e resistenza, queste oasi non sono frutto del caso, ma del coraggio e della fede di un popolo: i Bishnoi.


Guidati dagli insegnamenti di un santo-poeta del XV secolo, Guru Jambheshwar, i Bishnoi hanno creato un modello di vita fondato sull’armonia con la natura. Una filosofia così radicale e profonda che li ha resi, senza proclami né tecnologie, tra i primi ambientalisti della storia dell’India.


gruppo di donne bishnoi con vasi e ciotole sulla testa camminano sorridendo

Le 29 regole per vivere in equilibrio

Il nome Bishnoi nasce dalla lingua hindi: bish significa venti, noi significa nove. Sono le 29 regole che Jambhoji (come i suoi seguaci chiamano con affetto Guru Jambheshwar) formulò dopo una devastante siccità nel Marwar.

Non tagliare alberi verdi.

Non uccidere animali.

Vivi con compassione.

Rispetta ogni forma di vita.

Erano precetti spirituali, ma anche profondamente pratici. In un ambiente estremo come il deserto del Rajasthan, proteggere gli alberi significava proteggere l’intero ecosistema: gli animali, l’acqua, le persone.

A distanza di secoli, queste regole ispirano ancora movimenti ecologisti in tutto il mondo.


Il massacro di Khejarli: l’alba dell’ecologismo indiano

Nel 1730, il re di Jodhpur inviò soldati nel villaggio di Khejarli per abbattere alberi khejri, fondamentali per l’ecosistema del deserto e sacri per i Bishnoi.

Amrita Devi, una donna del villaggio, si oppose. Abbracciò un albero per proteggerlo. Le sue figlie fecero lo stesso. E con loro, centinaia di altri.

I soldati, fedeli agli ordini, tagliarono prima i corpi, poi gli alberi.

363 Bishnoi morirono quel giorno. Ma il loro sacrificio accese una scintilla.

Due secoli dopo, ispirò il celebre movimento Chipko (1973), dove contadini himalayani lottarono contro la deforestazione abbracciando gli alberi.

Un gesto nato nel deserto, che fece il giro dell’India, arrivando fino alle montagne.

“Se un albero può essere salvato anche al prezzo della propria vita, è un buon affare.”— Amrita Devi Bishnoi

Ecologisti da sempre, non per moda

Ancora oggi, nelle campagne attorno a Jodhpur, i Bishnoi vivono secondo i principi di Jambhoji, adattandoli al presente.


Curano rifugi per animali feriti, sorvegliano la foresta contro il bracconaggio, coltivano in modo naturale e raccolgono l’acqua piovana con sistemi ingegnosi.

Le loro case, dai tetti di frasche, sono costruite senza danneggiare alberi. Utilizzano solo rami caduti o parti che non servono agli animali.

I Bishnoi non parlano di sostenibilità: la praticano, silenziosamente, da oltre 500 anni.


uomo bishnoi con vestito arancione nutre due antilopi nel deserto del rajasthan in india

Scoprire Jodhpur: la città blu del deserto

Tra le pieghe del deserto, Jodhpur brilla come una visione: case blu cobaltomercati profumati di spezie, e il maestoso forte di Meherangarh che domina la città dall’alto. Ma basta uscire qualche chilometro per entrare in un altro mondo, fatto di villaggi Bishnoi, spiritualità e natura viva.


  • Cammina tra i villaggi Bishnoi

    Non si può comprendere la filosofia Bishnoi senza viverla. Molti membri della comunità organizzano giornate immersive nei loro villaggi: si entra nelle case, si condividono pasti semplici e ci si lascia raccontare come, in pieno deserto, si possa vivere in armonia con ogni creatura.

    Tra le pieghe del deserto, Jodhpur brilla come una visione: case blu cobalto, mercati profumati di spezie, e il maestoso forte di Meherangarh che domina la città dall’alto. Ma basta uscire qualche chilometro per entrare in un altro mondo, fatto di villaggi Bishnoi, spiritualità e natura viva.

  • Cammina tra i villaggi Bishnoi

    Non si può comprendere la filosofia Bishnoi senza viverla. Molti membri della comunità organizzano giornate immersive nei loro villaggi: si entra nelle case, si condividono pasti semplici e ci si lascia raccontare come, in pieno deserto, si possa vivere in armonia con ogni creatura.

  • Ascolta la musica sotto la luna piena

    Ogni anno, in ottobre, durante la Sharad Purnima, la luna più luminosa dell’anno illumina il Rajasthan International Folk Festival, ospitato nel forte di Meherangarh. Un evento magico, sostenuto dall’UNESCO, dove artisti da tutto il mondo si incontrano per celebrare le radici, i suoni e le tradizioni.

  • Assapora lo street food del Clock Tower Market

    Jodhpur è anche profumi, colori e sapori: dal mirchi vada piccante al mawa kachori dolce, la zona attorno al Clock Tower è perfetta per chi ama scoprire la cultura con il palato. Le spezie raccontano la storia del deserto con ogni morso.

  • Scopri l’arte della tintura all’indaco

    Nei villaggi intorno a Jodhpur, generazioni di artigiani portano avanti la tradizione della tintura naturale all’indaco. I loro tessuti, colorati con pigmenti ottenuti da foglie, radici e fiori, hanno conquistato stilisti e mercati internazionali. È un’arte antica, profondamente legata alla terra.

    Ogni anno, in ottobre, durante la Sharad Purnima, la luna più luminosa dell’anno illumina il Rajasthan International Folk Festival, ospitato nel forte di Meherangarh. Un evento magico, sostenuto dall’UNESCO, dove artisti da tutto il mondo si incontrano per celebrare le radici, i suoni e le tradizioni.

  • Assapora lo street food del Clock Tower Market

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Un’eredità da custodire, non da imitare

Gli Apatani non hanno bisogno di slogan per parlare di sostenibilità. La vivono, giorno dopo giorno, con gesti che sembrano semplici ma contengono una saggezza millenaria.

In un mondo che cerca freneticamente nuove soluzioni, la valle di Ziro ci offre una risposta antica:

il futuro può essere costruito guardando indietro, se sappiamo farlo con rispetto.


panoramica delle case blu di jodhpur, in rajasthan (india)
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